Schoenstatt

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sexta-feira, 11 de dezembro de 2015

Roteiro de Advento e Natal

O Advento marca o início do ano litúrgico. Celebra dois aspectos: a vinda definitiva do Senhor e a preparação para o Natal, em que se comemora a primeira vinda do Filho de Deus entre os homens. É um tempo de quatro semanas ou, conforme as circunstâncias, quatro domingos em que a Igreja vive em piedosa e alegre expectativa.

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Neste advento 2013-2014 - as leituras são do Ano “A”. Elas destacam os grandes personagens do Advento: o profeta Isaías, João Batista e Maria. Isaías aparece nos quatro domingos e mais 15 vezes nas leituras semanais. É o profeta que mais fala do Messias, descendente de Davi. João Batista é chamado o Precursor, aquele que deveria vir para preparar a chegada do Messias. Maria é personagem-modelo para todos os que desejam preparar-se devidamente para as festas natalinas. Ela ocupa espaço central nos evangelhos do 4º domingo e na semana de 17 a 24 de dezembro e, no tempo de Natal propriamente dito. É ela a mais fiel colaboradora de Deus e do seu projeto de salvação.

Desde o primeiro domingo e, ao longo das quatro semanas, 
vivamos em atitude de esperança em vista daquele que está por chegar, 
o Príncipe da Paz, o Emanuel, Deus-conosco: 
Vem, Senhor Jesus – Maranatha. 

A preparação mais próxima –17-24– privilegia as antífonas do “Ó”, 
assim chamadas porque Jesus é invocado com o título que começa desse jeito: 
Ó Sabedoria, Ó Adonai, Ó Raiz de Jessé, 
Ó Chave de Davi, Ó Sol Nascente, Ó Rei das Nações, Ó Emanuel.

“O Tempo do Natal se estende 
desde as Vésperas do Natal do Senhor até o Domingo após o dia 6 de janeiro. 
É a comemoração do nascimento do Senhor, 
em que celebramos a troca de dons entre o céu e a terra, 
pedindo que possamos participar da divindade daquele que uniu ao Pai a nossa humanidade.” 
(Diret. Lit. da CNBB, p. 194).

Lembramos, aos que desejam viver uma experiência pessoal de encontro com Deus através desse Roteiro de Advento-Natal, algumas condições: 

1) retirar-se um pouco das atividades habituais, reservando diariamente um tempo de pelo menos vinte a trinta minutos para sua oração pessoal;  

2) dar alguns minutos para uma parada  sobre o dia que passou;

3) partilhar  periodicamente sua oração no seu grupo.



AVVENTO

Camminiamo in contro al Signore



1. Premessa l’Anno Liturgico


5c(1)«Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza … » questo annuncio fatto nel giorno dell’Epifania, ci offre in modo semplice e immediato il valore dell’Anno Liturgico.
Ricordare e vivere i misteri della salvezza: è questa la ragion d’essere e lo scopo della liturgia stessa, che è quello di rendere presente per mezzo dei segni sensibili l’opera di liberazione compiuta dal Padre per mezzo di Cristo suo Figlio. Tutto questo avviene nei ritmi e nelle vicende del tempo. (cfr SC 7). L’Anno Liturgico è in sintesi, la celebrazione periodica e memoriale del mistero di Cristo; Mistero di Cristo in sé e realizzato in Maria e nei Santi.

2. Storia e Significato dell’Avvento


Le prime notizie sull’Avvento risalgono al IV secolo. Il tempo liturgicamente si caratterizzava sia in senso escatologico che come preparazione al Natale. La riforma liturgica conserva ambedue i caratteri di attesa della seconda venuta del signore e di preparazione al Natale.
L’Avvento è il periodo che apre ogni anno il grande ciclo in cui la Chiesa celebra l’oggi della nostra salvezza. Lo introduce e in qualche modo lo riassume tutto intero. Per comprenderlo è importante cogliere tutte le dimensioni della «venuta» che esso celebra. Lo dirò anzitutto in modo estremamente semplice: questa venuta si coestende a tutte le dimensioni della storia salvifica. Il suo mistero riempie tutto il tempo che intercorre tra la prima venuta nell’umiltà di Betlemme, e quella definitiva, nella gloria del Regno.
Il tempo dell’Avvento conferisce un colore ed un’intensità particolare all’attesa che «si compia la beata speranza e venga il Regno» (Tt 2,13). Cristo è venuto nella nostra carne, si è manifestato ai «suoi» come risorto dopo la croce. Ma questo non conclude la vicenda salvifica: egli apparirà glorioso alla fine dei tempi. La Chiesa nel suo pellegrinaggio terrestre vive pienamente la tensione del già e del non ancora della sua attuazione in noi e della piena manifestazione nel ritorno glorioso di Cristo.
La più originale espressione del culto cristiano primitivo è l’invocazione aramaica Marana-tha che si trova nella conclusione della prima lettera ai Corinti e nella sezione liturgica della Didaché che pare anteriore alla stessa composizione dei vangeli. Dopo tante discussioni è ormai certo che essa è l’equivalente dell’invocazione che lo Spirito e la Sposa innalzano insieme alla fine dell’Apocalisse: «Vieni, Signore Gesù» (Ap 22,17.20).

3. La struttura liturgica nel Messale e nel Lezionario

La speranza che è legata al Natale e che anima dal di dentro tutto il tempo dell’Avvento sta proprio in questo: noi attendiamo Dio che viene a noi. In Gesù, Dio continua a venire nella storia e prendere dimora in essa, per trasformarla dall’interno. Così, ciò che era destinato a restare utopia può diventare realtà.
È così tracciato l’itinerario liturgico di questo tempo di attesa.
Prima domenica di Avvento: il tema centrale è la venuta del Signore. Gli atteggiamenti proposti sono l’accoglienza e la vigilanza. Verrà a salvarci.
Seconda domenica di Avvento: si evidenzia il tema del Signore che viene come giudice giusto. Capeggia nel Vangelo la figura del Battista. L’invito è la conversione. Preparate la strada al Signore.
Immacolata Concezione di MariaNulla è impossibile a Dio. Maria ci richiama la prospettiva della fede: tutto ciò che accogliamo da Dio è grazia sovrabbondante che cambia la nostra vita. In Maria ci viene indicata anche la disponibilità come atteggiamento del vero credente.
Terza domenica di Avvento: al centro è la figura di Giovanni che si interroga su Gesù. Siamo invitati ad un’attesa paziente ed operosa. Essere testimoni del Signore.
Quarta domenica di Avvento: l’attenzione è centrata su Maria che accoglie il disegno di Dio e genera Cristo. L’atteggiamento è la disponibilità e il servizio. La dimora del Dio vivente.
Natale del SignoreVenne fra la sua gente. La liturgia propone per celebrare il Natale diversi testi sui quali riflettere. L’annuncio è però unico: Dio ha voluto abitare con gli uomini.
Solennità di Maria, Madre di DioMadre di Dio e Madre dell’uomo. La figura di Maria non sostituisce Cristo, ma esprime la sovrabbondanza di Dio nei nostri riguardi. Attraverso di lei Dio entra nella storia dell’umanità, e così, in quanto madre di Gesù, vero uomo, ella diventa anche madre di tutti gli uomini.
Epifania del SignoreSiamo venuti per adorarlo. La rivelazione di Gesù divide l’umanità: tra chi ne ha paura e lo rifiuta e chi lo accoglie con gioia e speranza.

Il tempo di Avvento celebra il mistero sempre in atto del Dio che continuamente viene nella nostra storia. È la prima venuta del Cristo che, specialmente con la celebrazione, si fa avvento quotidiano nell’uomo e nella Chiesa, sempre nella prospettiva di un compimento, del quando «verrà di nuovo» alla fine dei tempi.

4. L’Avvento si divide in due parti:

1. Dalla prima domenica al 16 dicembre: è posto in evidenza l’elemento escatologico. Tale periodo è volto ad orientare gli animi all’attesa di Cristo. Vediamo le caratteristiche di questo periodo attraverso i prefazi.
  • La duplice venuta di Cristo
  • Cristo, Signore e giudice della storia.

2. dal 17 al 24 dicembresia nella messa che nella “Liturgia delle Ore” tutti i testi sono indirizzati in modo particolare alla preparazione immediata del Natale. Anche in questo caso il contatto diretto con i Prefazi ci permette di cogliere i valori di questo periodo.
  • L’attesa gioiosa del Cristo
  • Maria nuova Eva

5. Figure bibliche che emergono in questo temo liturgico

1. Isaia un’antica tradizione assegna all’Avvento la lettura di Isaia perché in lui, più5c(2) che in altri, si trova un’eco della grande speranza che ha confortato il popolo eletto durante i secoli. In questo periodo vengono lette le pagine più significative del profeta che costituiscono un perenne annuncio di speranza per gli uomini di tutti i tempi.
2. Giovanni Battista ultimo dei profeti riassume in sé tutta la precedente storia di salvezza. Egli incarna bene lo spirito dell’Avvento. Il Batista 5c(3)svela al suo popolo il senso dell’intervento di Dio. Prepara la via al Signore (Is 40,3); offre ad Israele la conoscenza della salvezza (Lc 1,77-78); indica Cristo già presente in mezzo al suo popolo.
3. Maria durante questo periodo si pone in rilievo particolare la relazione e la cooperazione di Maria al mistero della redenzione. Questa connotazione mariana dell’Avvento viene  “dal di dentro” della 5c(4)celebrazione stessa, non è sovrapposizione devozionistica. Non è però esatto chiamare l’Avvento “mese mariano” poiché questo tempo è essenzialmente celebrazione del Mistero della venuta del Signore, a cui si lega la cooperazione di Maria.

6. Orientamenti metodo logico per la  pastorale


In generale:
  • La coreografia del presbiterio sia sobria tale da sottolineare il tempo dell’attesa.
  • La scelta dei canti non può essere lasciata all’improvvisazione: canti che siano adatti non solo alla celebrazione, ma anche al tempo liturgico in generale.
  • Favorire iniziative liturgiche che provochino la conversione, quali: celebrazioni comunitarie del sacramento della penitenza.
  • Le ferie maggiori, tradizionalmente la Novena, possono diventare una valida occasione di catechesi sul Natale.
  • La ricca tematica dell’Avvento può essere espressa anche attraverso altri segni che la sensibilità pastorale ed il buon senso potranno suggerire
In particolare
  • Non si canta il Gloria: questo permette di valorizzare l’atto penitenziale: una sua valida variante può essere costituita dal rito dell’aspersione con l’acqua benedetta (soprattutto durante la IV domenica).
  • L’acclamazione dopo la consacrazione sia particolarmente sottolineata per esprimere l’attesa dei fedeli nella venuta ultima del Signore.
  • Sarà anche opportuno richiamare il significato della processione durante la comunione, segno tangibile del popolo di Dio pellegrino in questa terra.

7. La spiritualità dell’Avvento

In questo periodo siamo chiamati a vivere alcuni aspetti essenziali dell’esperienza evangelica di vita.
1. L’attesa vigilante e gioiosa: caratterizza la Chiesa ed il cristiano perché il Dio della rivelazione è il Dio della promessa che in Cristo ha manifestato tutta la sua fedeltà all’uomo. Viviamo un’attesa che si incarna nel presente, lo illumina, lo giudica, gli conferisce il giusto orientamento. «Ora vediamo come in uno specchio, ma verrà il giorno in cui vedremo a faccia a faccia(1Cor 13,12). La Chiesa vive in questa speranza nell’attesa e nella gioia.
2. La speranza: l’Avvento celebra il Dio della speranza (Rm 15,13) e vive “la gioiosa speranza”. «A te Signore elevo la mia anima, Dio mio in te confido, che io non sia confuso» (Sl 24).
5c(5)“Tu hai voluto, Padre, che all’annuncio dell’Angelo la Vergine immacolata concepisse il tuo Verbo terreno e, avvolta dalla luce dello Spirito Santo, divenisse tempio della nuova alleanza: fa’ che aderiamo umilmente al tuo volere, come la Vergine si affidò alla tua Parola”               
(Colletta del 20 dicembre)